Molle forcella: meglio lineari o progressive?
venerdì 4 novembre 2022

Molle forcella: meglio lineari o progressive?

Molle forcella: meglio lineari o progressive?
Non esiste la molla migliore in assoluto, ma certamente possiamo fornire diversi elementi che possono facilitare la scelta di ogni motociclista in base alle proprie esigenze.
Prima di tutto una descrizione tecnica (cercando di essere il più comprensibile possibile per tutti) che ad alcuni potrà sembrare ovvia:
- la molla lineare è una molla con un "K" costante durante la fase di compressione (o schiacciamento)
- la molla progressiva è una molla con un "K" che varia e quindi diventa sempre più dura mano a mano che viene compressa (o schiacciata)
In parole povere cosa significa questo?
Un pilota che guida in circuito dove l'asfalto non presenta buche o avvallamenti "repentini" e dove il pilota per questioni di sensibilità necessita una risposta sempre identica in ogni fase della compressione della forcella (specialmente in fase di frenata) preferirà sicuramente una molla lineare. La durezza della molla, si ripercuote poi sulle condizioni dinamiche di guida. Più la molla è dura, più la forcella rimane "sostenuta", fatica a "partire" ma per contro garantisce una moto più reattiva anche se, tante volte, si commette l'errore di utilizzare molle troppo dure che non fanno lavorare la forcella per tutta la corsa disponibile.
Un motociclista che guida sulle strade di tutti i giorni che presentano buche, strade dissestate e non perfette, avrà sicuramente bisogno di "filtrare" le asperità dell'asfalto per non trasmettere al manubrio tutte le vibrazioni e le sollecitazioni che, specialmente nei primi 2-3 cm di escursione della forcella, possono essere molto fastidiose e che alla lunga possono portare a formicolio alle mani e perdita di sensibilità. Per questo motivo, una molla progressiva sarà sicuramente la scelta più azzeccata! In questo modo si potrà godere di un maggiore comfort di marcia e, alle andature più sostenute, la progressività della molla, evita i repentini trasferimenti di carico che mettono in crisi la ciclistica e portano a difficoltà di guida e di inserimento in curva. Si evitano i fondo corsa e la forcella, quando viene sollecitata fortemente garantisce un comportamento dinamico decisamente superiore a quello offerto dalla forcella di serie.
Abbiamo preso in esame i 2 estremi... ma poi ci sono tante sfumature e quindi tanti si chiederanno: e se guido tutti i giorni su strada ma nel weekend mi piace divertirmi sui passi? e se con la mia supersportiva vado 3/4 volte all'anno in pista? e se con la mia enduro mi piace guidare anche nel fuoristrada?
Forse la risposta più semplice potrebbe essere: vale la pena per avere la moto perfetta 2 volte all'anno in pista avere una moto non a punto per gli altri 363 giorni su strada? In questo caso bisogna valutare bene ogni singola condizione e farsi un piccolo esame di coscienza.
In linea di massima, il mio consiglio è quello di utilizzare delle molle lineari in pista (attenzione, non nella guida sportiva su strada, ma in circuito) e le molle progressive su strada, ma certamente, anche qui, esistono eccezioni e casi particolari.
Le mie considerazioni sono state volutamente abbastanza semplicistiche proprio per cercare di spiegare nella maniera più "terra terra" le differenze tra le 2 molle. Dal punto di vista tecnico bisognerebbe tenere conto del peso della moto (se presenti anche con bagagli e passeggero), il modo in cui si guida, le velocità che entrano in gioco, ecc... ma per questo servono considerazioni differenti che vanno valutate in ogni singolo caso. 

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